A volte leggiamo quelle parole senza farci caso. Però quando viviamo situazioni di grande ingiustizia la parola PERDONO prende tutto il suo senso e sembra impossibile applicare quello che ci è chiesto.
Perdonare un tradimento quando abbiamo costruito tutta la vità una nostra piccola famiglia.
Perdonare i colleghi di lavoro quando perdiamo il lavoro in modo ingiusto del fatto della loro cattiveria.
Perdonare chi ci ha rubato un pezzo di vità, un pezzo di felicità ...
Perdonare chi ci ha manipolati , chi ci dato la colpa di un reato che non abbiamo commesso.
Perdonare chi ha fatto falsa testimonianza al tribunale...
Perdonare chi ci ha sposati solo per i nostri beni o per qualunque ragione che non sia stata amore .....
L'apostolo Pietro parlando con Gesù va oltre: "Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte? E Gesù a lui: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette" (Matteo 18:21-22). Gesù non voleva porre un limite matematico facendo pensare che si dovesse perdonare 490 volte e poi si è liberi di vendicarsi. No, egli esclude in senso assoluto il sentimento di vendetta, dovendosi perdonare sempre, senza limiti.
Bisogna che si segua la pratica del Padre che è nei cieli. Egli è largo nel perdonare, dice il profeta Isaia. Egli fa risplendere il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Nel Salmo 103 troviamo scritto: "Quanto i cieli sono alti al disopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono. Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre trasgressioni. Come un padre è pietoso verso i suoi figliuoli, così è pietoso l'Eterno verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere" (vv. 11-14).
Come cristiani, siamo chiamati ad agire alla maniera di Cristo che ci insegna un metodo nuovo dicendo: "Non contrastate al malvagio" (Matteo 5:39), ed anche: "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano... Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete?... Voi dunque siate perfetti, com'è perfetto il Padre vostro celeste" (Matteo 5:44-48).
E proprio vivendo una situazione di ingiustizia che ci chiediamo come il Signore ha fatto per perdonare. Ci ha dato l'esempio per il peggiore dei tradimenti. E quindi confidiamo in Dio come lo ha fatto lui.
Se vi viene difficile, perdonate quanto potete e date quelle anime a Dio. Dio è PADRE. Dovranno rispondere dei loro fatti con Dio. Dio punisce anche. Un padre punisce per educare.
http://giacintobutindaro.org/2010/05/28/il-nostro-dio-e-un-dio-che-punisce/
Invece di vendicarvi, date queste anime che vi hanno fatto soffrire a Dio.
http://fr.lourdes-france.org/intention-de-priere-a-la-grotte
Lasciate il Padre occuparsi dei suoi figli quando verrà il momento.
Offrite le vostre sofferenze per le anime del purgatorio o per i bisognosi.
http://cattolici-del-mondo.blogspot.com/2011/01/coroncina-alle-cinque-piaghe-per-le.html
http://cattolici-del-mondo.blogspot.com/2011/01/coroncina-alle-anime-purganti.html
Non dimenticate che non dobbiamo mai essere troppo attaccati ai beni della terra. Quindi rivalutate quello che vi è capitato con quella prospettiva.
Se sono tradimenti, questa prova vi indica di appoggiarvi su Dio e non sulle persone.
1. Si perdona il colpevole. Se è innocente, se non lo ritengo colpevole, non è questione di perdonare. Dio guarda in faccia la nostra colpa, non distoglie lo sguardo, non finge di non aver visto: con la stessa attenzione del medico conosce fino in fondo il male che c’è in noi… e lo perdona.
2. Perdonare non è dimenticare. Se dimentico meglio per me, ma se mi torna in mente l’offesa devo continuare a perdonare. Quando perdoniamo dobbiamo metterlo in conto: il perdono è un atto che si prolunga nel tempo, tutte le volte che la nostra memoria lo richieda. Dio perdona per sempre, non ritorna sulla sua decisione, non rinfaccia e non tiene il conto.
3. Perdonare non è scusare, giustificare, attenuare. Questi sono fratelli minori del perdono, ma se mi convinco che chi mi ha offeso non l’ha fatto apposta, non voleva, è in un momento difficile… tutto molto bene, ma sto evitando di perdonare. Gesù dalla croce vede tutta la malizia degli uomini, vede mali scusabili ma vede anche molti mali inescusabili, e accetta di morire per ottenerci il perdono.
Gesù ha realizzato pienamente queste parole nella sua vita, non solo perdonando un gran numero di peccatori, ma chiamando "amico" Giuda Iscariota, pur sapendo che stava per tradirlo. E quando sul legno della croce, inchiodato, sente l'insulto dei suoi carnefici, Egli dice: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Luca 23:34).
4. Il perdono dà vita. Con la colpa si può solo sopravvivere, rifugiandosi in una bugia su noi stessi. Il Signore ci permette di affrontare le nostre colpe e, con il perdono, tornare a vivere nella verità. Vivere da colpevoli è molto difficile, vivere da perdonati è un’altra cosa. Per questo san Paolo parla del perdono di Dio come di una risurrezione.
Per gli antichi esisteva la legge del "fai come ti è stato fatto". Se uno ti spezza un dente, spezza anche tu il dente all'avversario, se uno ti acceca un occhio, cava l'occhio al tuo avversario. Ed i giudei, che erano educati religiosamente, dicevano di perdonare fino a tre volte.
La parabola aggiunge una parola che è valida per noi: "Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello". Il che significa che il Signore non ci userà misericordia se a nostra volta non usiamo misericordia.
Il debito del nostro fratello è piccolo, rispetto a quello che abbiamo noi col Signore. La nostra ribellione a Dio costituisce il debito impagabile dei diecimila talenti. Dio perdona solo se a nostra volta perdoniamo di cuori i nostri debitori.
Questa prassi è tanto importante nella legge di Dio che Gesù l'ha inclusa nella preghiera modello: "Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori" (Matteo 6:12).
E l'apostolo Paolo scrive: "Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4:32).