Tematiche

Qui saranno presentate varie tematiche :
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La Misericordia :
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Nell’antico Testamento mandai al mio popolo i profeti con fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio cuore misericordioso”. ( Diario di Suora Faustina Kowalska p 522).

Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime che hanno fiducia nella mia Misericordia”. Diceva il Signore ( p 263).”

“ Ho aperto il Mio Cuore come una viva sorgente di misericordia; tutte le anime vi attingano la vita, si avvicinino con grande fiducia a questo mare di misericordia. I peccatori otterranno la giustificazione ed i giusti verranno rafforzati nel bene”.

Il Signore chiama alla fiducia in Lui :

“ A colui che avrà posto la sua fiducia nella Mia misericordia, nell’ora della morte colmerò l’anima con la Mia pace divina”.

La fiducia è il fondamento del culto della Divina Misericordia ed è anche una condizione per ricevere le grazie :
Gesù parla a Suora Faustina :“ Più un’anima ha fiducia, più ottiene. Sono di grande conforto per Me le anime che hanno una fiducia illimitata, e su tali anime riverso tutti i tesori delle Mie grazie. Sono contento quando chiedono molto, perché è Mio desiderio dare molto, anzi moltissimo. ( p 519)

Il Signore terrà conto della tua fiducia nella Divina Misericordia?
“Nessuna anima, che ha invocato la Mia misericordia, è rimasta delusa ne confusa. Ho una predilezione particolare per l’anima che ha fiducia nella mia bontà. ( p508)

Come concretizzarsi nella Misericordia :
“ Ti sottopongo 3 modi per dimostrare misericordia verso il prossimo :
  • il primo è l'azione
  • il secondo è la parola
  • il terzo è la preghiera.
In questi 3 gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di Me. In questo modo l'anima esalta e rende culto alla Mia misericordia ( p 277).

  1. Il primo è l'azione :
Gli atti di carità verso il prossimo costituiscono una condizione necessaria per ricevere le grazie .
“ Se un'anima non pratica la misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la Misericordia!” ( p 439)

Gesù desidera che i suoi fedeli compiano almeno un atto di misericordia al giorno.

( Pluto!)Panico totale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma già quando faccio 3 azioni all'anno per il prossimo mi sento orgoglioso!!!!!!!!!!!!!! Un mese fa ho dato una monettina a un barbone nella metrò. Tanto, non sapevo cosa farne, era un pound. Siccome la macchinetta per comprare i biglietti richiede l'euro!!!!

Va bene, ogni giorno era per Suora Faustina, behh, proviamo ci il più spesso possibile. Ma come??? Mica incontro un barbone al giorno!!!!

( angioletto ) E scritto AZIONE , andiamo nel capitolo AZIONI e ci saranno tanti esempi per gli altruisti di tutti tipi : Da quello poco convinto a quello missionario!!!!

“ Da questo mare di misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun'anima che si avvicina a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvificata e santificante ...”

  1. Il secondo è la parola :
“Desidero che questa misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia misericordia che desidero tanto nelle anime”

(Angioletto) Se ogni tanto regali un'immagine di Gesù della misericordia ai tuoi amici, passerà tra tante mani, e probabilmente qualcuno la leggerà …. Complicato? No!!

( Diavoletto) Oh, ma mica è gratis!!

( Angioletto) Ricordati che il denaro è bene tuo, non quello di Dio.

  1. Il terzo è la preghiera :

“Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la fiducia nella Mia misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all'ultimo momento, è dipesa dalle tue perghiere” ( p 584).

( Pluto) Va bene, però quale???

Coroncina della Misericordia :

la Coroncina della Divina Misericordia, che si recita sulla corona del S. Rosario. Gesù ha promesso:
"Concederò grazie senza numero a chi recita questa Corona. Se recitata accanto ad un morente non sarò giusto Giudice, ma Salvatore.".

In principio:
+

Padre Nostro, Ave Maria,Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui 5 grani maggiori:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani minori:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine (3 volte):
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di noi e del mondo intero.

Potete anche ascoltarla a :

Li sarà spiegato con chiarezza come fare questa preghiera.

Ma cosa rappresenta l'immagine di Gesù della Misericordia?

L'immagine rappresenta il Cristo Risorto con i segni della crocifissione nelle mani e nei piedi. Dal Cuore trafitto, non visibile nel quadro, escono due raggi : rosso l'uno e pallido l'altro.
Gesù Cristo sul significato dei raggi ha dato la seguente spiegazione :
“Il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime …. Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della mia misericordia, quando sulla croce il mio cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia”. ( p 132).

L'immagine stessa, secondo le parole di Gesù, “deve ricordare le esigenze della mia misericordia, poiché anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere” ( p 278)

( pluto) Quindi non dovrei solo cliccare sull'icona AZIONI ma anche applicarne alcune????? !!! Ma avevo previsto di giocare alla play-station questo week-end sdraiato nel divano!!! Pufff, va bene, andrò a fare la spesa per nonna e darò 4 pacchi dei miei biscotti preferiti alla raccolta alimentare!!!!


Cosa ha promesso Gesù a Suora Faustina :

"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.

Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia
Divina.

Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.". La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE.


"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".

Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.

Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine."

"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.
La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia.
Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."

"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata,
otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

Per questa festa si recita la Novena della Misericordia.



Il Diario di Suora Faustina da leggere oppure da considere di grande interesse




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Che cos’è il Purgatorio?
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Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1030-1032) dice 1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze (621) e di Trento. (622) La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, (623) parla di un fuoco purificatore:
«
Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». (624)
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, (625) affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:
«
Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, (626) perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». (627)


L'antico Testamento :


Nell’Antico Testamento è di fondamentale importanza il capitolo 12 del secondo libro dei Maccabei, specialmente i versetti 43-46. Qui si narra di un episodio veramente significativo. Giuda Maccabeo, dopo avere vinto una decisiva battaglia per la nobile causa dell’indipendenza degli Ebrei, si reca sul campo di combattimento per seppellire i caduti. Si accorge che sotto la tunica di ciascun caduto vi erano oggetti idolatrici, oggetti dedicati agli idoli pagani e Giuda Maccabeo capisce, in quel momento, il perché questi soldati erano morti.
Dio li aveva puniti per questo grave peccato.

Cosa ci racconta la Bibbia?
Ci racconta che Giuda Maccabeo prega e fa pregare il popolo di Israele perché Dio perdoni il peccato commesso da questi soldati. Erano morti combattendo per una nobile causa, erano morti con “sentimenti di pietà” (lo dice il racconto biblico) e Giuda Maccabeo fa innalzare preghiere a Dio per i defunti. Questa è la prova che si credeva nella possibilità che i peccati dei defunti fossero perdonati, rimessi.
Si legge ancora nel racconto biblico Giuda Maccabeo
fece una colletta e la “inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio” e la Bibbia dice che agìin modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della Risurrezione. Perché se non avesse avuta ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentavano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato” (2 Mac 12,43-45).
Dunque, ricaviamo subito un primo insegnamento. Quanto noi cattolici preghiamo per le anime dei nostri defunti siamo in perfetta sintonia, in perfetto accordo con quanto è insegnato nella Parola di Dio, fin dall’Antico Testamento. Facciamo un’opera “buona e nobile”, facciamo un’opera “santa e devota” quando preghiamo per i nostri defunti, proprio come ha fatto Giuda Maccabeo.



tradizione cristiana dei primi secoli:


Nell’anno 203,all’inizio del terzo secolo dopo Cristo ci perviene la più importante testimonianza. A farcela, attraverso il suo diario è la martire cristiana Perpetua morta il 7 marzo del 203 insieme ad altri cinque cristiani: Felicita, Revocato, Saturnino, Secundolo e il loro catechista Saturo.
Il diario ci narra un episodio importane. Perpetua, mentre è in prigione, ha una duplice visione.
Nella prima visione vede suo fratello
Dinocrate, “morto a sette anni per un cancro che gli aveva devastato la faccia” al punto che, scrive Perpetua “la sua morte aveva fatto inorridire tutti”. Nella prima visione, Perpetua vede suo fratellino uscire “da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l’aveva ucciso”. E ancora, in questa prima visione, Perpetua vede suo fratello che tenta senza riuscirci di abbeverarsi ad una piscina e capisce che Dinocrate sta soffrendo. Non riesce ad abbeverarsi e questo era per lui motivo di grande sofferenza.
Perpetua prega per l’anima di suo fratello defunto. Il Signore ascolta le sue preghiere e in una seconda visione, Perpetua vede Dinocrate perfettamente guarito, in grado di abbeverarsi, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrive nel suo diario: “Mi svegliai e compresi che la pena (del Purgatorio) gli era stata rimessa”.

La testimonianza di Sant'Agostino
Sant’Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio. Scrive: “Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore (qui sant’Agostino sta parlando del sacrificio della Santa Messa), oppure mediante elemosine” (De fide, spe, et caritate).


Nuovo Testamento

Il Nuovo Testamento presenta ben tre brani significativi
Il primo lo troviamo nel Vangelo di san Matteo. Ascoltiamolo:
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo” (5,25-26)
Questo brano del vangelo di san Matteo è interessantissimo. Lasciamo agli esegeti il compito di approfondire il significato di questo passo, ma facciamo solo una considerazione. Delle due l’una: o Gesù, quando parla di questa prigione, intende una prigione terrena, come quelle che ci sono sulla terra (e allora, spiace dirlo, si è sbagliato: pensate a quanti esempi, soprattutto nella nostra Italia, si possono fare di persone che escono di prigione senza aver scontato tutta la pena), oppure Gesù parlava di una “prigionenon terrestre, prigione dove si sconta – quindi si purgafino all’ultimo spicciolo, infallibilmente. E questa prigione dove, chi lo merita, sconta fino all’ultimo spicciolo è il Purgatorio.


Il secondo passo lo troviamo sempre nel Vangelo di san Matteo:

Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata né in questo secolo né in quello futuro” (12, 31-32)

Pluto : Miiiiinnnnch......... solo alla fermata dell'autobus ne ho dette tante. Dopo 30 min di attesa nel freddo sotto la pioggia !!!!!! Ma cosa devo dire a questo cazz... di autista!!!!

Angioletto : Guarda che esiste il confessionale caro mio!!!

Pluto : Il ché?

Angioletto : Siamo messi bene!!!!

Sant’Agostino, san Gregorio Magno e san Bernardo hanno visto in questo passo evangelico la chiara allusione alla possibilità che alcuni peccati, meno gravi della bestemmia contro lo Spirito, siano perdonati nella vita futura, quindi dopo una purificazione.

Ma il brano più importante viene da san Paolo. Ascoltiamo attentamente quanto l’Apostolo delle genti scrive nella sua prima Lettera ai Corinti:

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito; tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco” (1 Cor 3,10-17)

Anche per questo brano di san Paolo lasciamo il compito agli esegeti di spiegarci bene ogni particolare. Ma a noi resta un dato di fatto: san Paolo insegna che l’opera di quelli che hanno costruito la loro vita sul fondamento Gesù Cristo verrà provata, verrà giudicata. Se, nonostante abbiamo costruito meritoriamente su Gesù Cristo , l’opera verrà trovata imperfetta, costoro verranno puniti, ma non per sempre: si salveranno, però dopo essere passati per il fuoco purificatore.

Diavoletto : Ma se continuate cosi a spiegare tutti i buoni principi da seguire …. finiro disoccupato !!!

Bene: questo è il Purgatorio. Vedete bene che la credenza nella esistenza del Purgatorio è fondata biblicamente. La credenze nella possibilità di scontare i propri peccati in Purgatorio è credenza fondata biblicamente. Credere che è necessario pregare per le anime del Purgatorio ha fondamento biblico.

Noi cattolici possiamo dunque stare tranquilli. La nostra fede è pienamente conforme all’insegnamento biblico.

I santi testimoni dell'esistenza del purgatorio :

Santa Caterina da Genova :

Gesù rivela a Santa Caterina da Genova, il Purgatorio e l’inferno.

Attraverso il Divino fuoco con il quale fu purificata nella vita mortale, lei poté capire lo stato delle anime del Purgatorio. Gesù gli disse: "L'anima è come l'oro, deve essere purificata nel fuoco."

Gli rivelò che come il sole non può penetrare in una superficie coperta, così e allo stesso modo anche la fiamma del suo amore, non può penetrare nelle anime che bloccano o resistono a ricevere il suo Amore Purificatore, perché Lui rispetta la libertà dell’uomo.

L'anima che non desidera essere purificata nella vita terrena e non trova diletto nella purificazione, dovrà patire una purificazione più forte nel Purgatorio. Perché qui nella terra trova compiacenza e consolazione nel Signore.

Le fiamme con le quali l’anima è purificata qui nella terra, sono le fiamme dell'amore divino, nel Purgatorio le fiamme che bruciano e purificano tutti i nostri peccati non sono fiamme dell'amore divino per questo causano dolore, angoscia; non c'è compassione. E sebbene il nostro amore per il Signore cresce, non toglie né diminuisce il tormento che si patisce, anche quando si percepiscono i raggi dell’Amore di Dio.

Pluto : Miseria della miseria, ma siamo costretti a passare di là! Non c'è come nei video games il passaggio segreto che ti fa arrivare subito allo step successivo?????

Angioletto : Mmmmmmm!!!!! Si! Qualche preghiera , le orazioni di Santa Brigida . Dura 12 anni pero!

Pluto : Qualcosa di più rapido??? 12 anni!!! Davvero il percorso del cristiano è lungo e tortuoso. Ma chi me l'ha fatta fare??????

Diavoletto : Beh, guarda che da me c'è sempre posto.... A braccia aperte !!!!

Angioletto al diavoletto : Vatt'in....
Alcuni brani essenziali del "Trattato del Purgatorio":

Vedeva con gli occhi dell'anima e comprendeva la condizione dei fedeli nel Purgatorio, erano lì per purificarsi prima di essere presentati al cospetto di Dio, in Paradiso.

La ruggine del peccato è l'impedimento, e il fuoco va consumando la ruggine; e così l'anima sempre più si va discoprendo al divino influsso...

Così la ruggine (cioè il peccato) è la copertura delle anime, e nel Purgatorio si va consumando per il fuoco; e quanto più consuma, tanto più sempre corrisponde al vero sole Iddio. Però tanto cresce la contentezza, quanto manca la ruggine e si discopre l'anima al divin raggio. E così l'un cresce e l'altro manca, sin che sia finito il tempo.

Non manca però la pena, ma solo il tempo di stare in essa pena. E quanto alla volontà, non possono mai dire che quelle pene siano pene, tanto si contentano dell'ordinazione di Dio, con la quale è unita la loro volontà in pura carità.

D’altra parte poi hanno una pena tanto estrema, che non si trova lingua che la possa narrare, né intelletto che possa capirne una minima scintilla, se Dio non gliela mostrasse per grazia speciale.

Nasce in loro un estremo fuoco, simile a quello dell'Inferno, eccetto la colpa, la qual è quella che fa la volontà maligna ai dannati dell'Inferno; ai quali Dio non corrisponde la sua bontà: e perciò restano in quella disperata, maligna volontà contro la volontà di Dio.

Oh quanto è pericoloso il peccato fatto con malizia: perché l'uomo difficilmente se ne pente, e non pentendosi, sempre sta la colpa; la quale tanto persevera, quanto l'uomo sta nella volontà del peccato commesso o di commetterlo!

Di quanta importanza sia il Purgatorio, né lingua lo può esprimere, né mente capire, salvo che lo vedo esser di tanta pena come l'Inferno: e nientedimeno io vedo l'anima la quale in sé sente una minima macchia d'imperfezione, riceverlo per misericordia (come si è detto), non facendo in un certo modo stima, in comparazione di quella macchia impeditiva del suo amore.

Quando l'anima, per interior vista, si vede così da Dio tirar con tanto amoroso fuoco, allora per quel calore dell'affocato amore del suo dolce Signore e Dio, che sente ridondar nella sua mente, tutta si liquefa.

Vedendo poi nel divino lume, siccome Dio non cessa mai di tirarla e amorosamente condurla all'intera sua perfezione, con tanta cura e continua provvisione; e che lo fa solo per puro amore.

Vedo ancora procedere da quel divino amore verso l'anima certi raggi e lampi affocati, tanto penetranti e forti, che pare debbano annichilare non solo il corpo, ma ancora essa anima, se fosse possibile.

Questi raggi fanno due operazioni: per la prima purificano, con la seconda annichilano.

Sappi che quello che l'uomo giudica in sé perfezione, innanzi a Dio è difetto: imperocché tutto quello che opera di cose le quali abbiano apparenza di perfezione, come pur le vede, le sente, le intende, le vuole, ovvero ne ha memoria, senza riconoscerle da Dio, in tutte si contamina e imbratta.

È vero che l'amor di Dio, il quale ridonda nell'anima (secondo ch'io vedo) le dà una contentezza sì grande, che non si può esprimere; ma questa contentezza, alle anime che sono in Purgatorio, non leva scintilla di pena.
Anzi quell'amore il quale si trova ritardato, è quello che fa loro la pena; e tanto fa pena maggiore, quanta è la perfezione dell'amore del quale Iddio le ha fatte capaci.

Viemmi voglia di gridar un sì forte grido, che spaventasse tutti gli uomini che sono sopra la terra, e dir loro: O miseri, perché vi lasciate così accecare da questo mondo, che a una tanta e così importante necessità, come troverete al punto della morte, non date provvisione alcuna?

Tutti state coperti sotto la speranza della misericordia di Dio, la quale dite essere tanto grande; ma non vedete che tanta bontà di Dio vi sarà in giudizio, per avere fatto contro la volontà di un tanto buon Signore?

Non ti confidare dicendo: Io mi confesserò, e poi prenderò l'Indulgenza Plenaria, e sarò in quel punto purgato di tutti i miei peccati, e così sarò salvo.

Pensa che la confessione e contrizione la quale è di bisogno per essa Indulgenza Plenaria, è cosa tanto difficile di avere, che se tu lo sapessi, tremeresti per gran paura, e saresti più certo di non averla, che di poterla avere.


Santa Veronica Giuliani :

Dichiarata Beata nel 1804 e Santa nel 1839, nel 1980 i vescovi dell'Umbria hanno avanzato la richiesta alla Sacra Congregazione per le cause dei Santi di dichiararla Dottore della Chiesa. Nelle diecine di migliaia di pagine autobiografiche manoscritte che ci ha lasciato, la Santa riporta una quantità innumerevole, sconvolgente di visioni mistiche.

Le visioni veronichiane costituiscono una testimonianza scritta di estremo interesse letterario e spirituale: dal racconto della prima visione, che Veronica ebbe all'età di quattro anni, a quelle più complesse e simboliche, lungo un cammino di ricerca interiore volto a superare i limiti propri della personalità individuale per giungere ad « imparadisarsi».

Non c'è forse, nella storia mistica un'altra santa come Veronica Giuliani, che ci abbia lasciato così tante descrizioni di visioni quante ne incontriamo percorrendo gli scritti di Veronica Giuliani. Nel corso della sua vita essa ebbe per molti anni almeno una visione al giorno.

Veronica Giuliani, che è stata definita la "mistica dell'espiazione", costituisce nella storia delle scritture spirituali un caso unico, insolitamente affascinante. In trentacinque anni essa scrisse, su ordine dei vari confessori, ben cinque biografie, qualcosa come 22.000 pagine manoscritte, quarantadue grossi volumi relegati in cartapecora, oltre seimila pagine a stampa.

Le visioni, in genere, sono precedute per Veronica da due momenti: il raccoglimento e il rapimento.

Santa Veronica sperimentò in maniera misteriosa e avvincente la pena della privazione di Dio, che subiscono le anime ritenute in Purgatorio: "E' la pena delle pene, scriverà essa; la privazione di Dio, non fosse che per un istante, sarebbe capace di fulminarci. Sapere per luce interiore che si manca del Bene Supremo. Fuoco, ghiaccio, lame affilate, e tutti i supplizi che si possono immaginare, cos'è tutto questo, in confronto di tale pena?


Alcuni brani tratti da: Visioni

VISIONE, PER TRE VOLTE, DI UN'ANIMA DEL PURGATORIO

In questa notte, nell' esercizio, vi è stato di particolare questo, che mi pare che Iddio mi abbia fatto vedere un'anima del Purgatorio. L'ho veduta in tre modi.

La prima volta, parvemi che ella fosse in un grande fuoco e che, per mano dei demoni, avesse dei grandi tormenti dei quali l'uno non aspettava l'altro. Ogni vista di quei ministri infernali, le dava pena sopra pena; ma, fra tante pene, la maggiore era quella del danno. Ella non si poteva raccomandare; stava sotto il braccio della giustizia di Dio; e tanto basta. Tutto ciò è stato di grande ammaestramento a quest'anima.

La seconda volta, l'ho veduta con grandi tormenti; in specie, nei sentimenti. Per modo di dire, dirò, che mi pareva che fosse tormentata negli occhi e nelle orecchie con ferri taglienti e pungenti; e che ciò era operato assai celermente ed, ora in uno, ora in quei sentimenti insieme. O Dio! Il sentimento poi della lingua, aveva assai più pena. In un tratto, pareva che le uscisse dalla bocca, ed arrivasse sino a terra; e pareva che fosse inchiodata ivi, non con un chiodo di ferro, ma col chiodo della mano di Dio.

I demoni che sono ministri della divina giustizia, a tutto potere, la tormentavano; ed ella stava immobile nel medesimo sito che fu posta, né poteva muoversi. Era tutta pena, da capo a piedi; non vi è modo di dichiarare queste pene; e non credo che creatura vivente possa mai raccontarle. Parvemi anche di vederla, in un tratto, come distrutta affatto, e consumata da molte pene; ma poi, in un tratto, divenire in essere, con più atroci pene che sembra comincino sempre e sempre continuino con più ardore. In fine, mi pareva vederla, ora tutta lacerare ora pungere con punte infuocate, ed ora stare in un fuoco ardente e divenire tutta un ghiaccio. Sembrava che la detta anima vi fosse gelata dentro; ma, nel tempo medesimo, sentiva fuoco e ghiaccio.

La terza volta, mi fu mostrata pure nella medesima forma; pativa un tormento intollerabile, e pareva che vedesse un non so che; ma io non capivo che cosa fosse. Alla fine, il mio Angelo Custode mi fece conoscere che ella vedeva l'abito che aveva portato della Religione, e la sola vista le rinnovava tutti i tormenti e le pene; perché ella era vissuta con l'abito sì, ma non da Religiosa.

In un tratto, fui trasportata dallo stesso mio Angelo Custode ai piedi di Maria SS.ma; le chiesi soccorso, per questa povera anima; mi esibii per essa a qualsiasi pena e tormento; e Maria SS.ma mi promise la grazia con dimostrarmi quel sigillo; e mi disse che io raccontassi tutto al mio confessore e gli chiedessi l'obbedienza di patire per qualche ora, per soddisfare alla giustizia di Dio per quest'anima che mi fu fatta vedere in quel punto stesso. Parvemi capire che avesse, in quell’'istante, un poco di refrigerio...

In questo punto, mi fu fatta vedere quell'altra anima che avrebbe fatto muovere a compassione qualsiasi cuore benché duro. lo, prostrata avanti la mia Mamma cara, Maria SS.ma, le chiedevo grazia; ed Ella mi disse che stessi posata, perché, nel fine di quelle 24 ore di patimenti, sarebbe andata al santo Paradiso; ed io sarei restata fra le pene. In queste pene, però, Ella. voleva che avessi l'assistenza del mio confessore, perché vi sarebbero stati grandi tormenti per mano dei demoni i quali avevano potestà - così voleva Iddio - di flagellarmi e di combattermi.

In questo punto, sentii una voce spaventevole, ed ebbi un grande urtone che mi gettò per terra. Il demonio mi diceva: «Maledetta! maledetta! Che pensi di fare? lo sono venuto per torti la vita»; ma io mi risi di queste sue braverie. Bugiardo che è! Esso non può torre la vita, né fare niente, senza la volontà di Dio; ed io stavo salda e ferma a volere tutto ciò che era la volontà di Dio. Con atti di umiliazione interni, tutte le percosse accettavo, in penitenza delle mie colpe; ringraziavo Gesù; ringraziavo Maria; davo mille benedizioni a Dio; e lo pregavo che mi tenesse la sua mano in capo, perché mai e poi mai l'offendessi. O Dio! Che grande tentazione e battaglia fu questa! Ma, per amore di Dio, il tutto è poco. Non sto a dire altro. Ho raccontato questo, a dispetto dell'inimico. Laus Deo [III,513-517].

Santa Margherita Alacoque:

Alcune delle tante esperienze scritte dalla Santa

Una volta mentre ero davanti al Santissimo Sacramento il giorno del Corpus Domini, mi si presentò davanti una persona tutta avvolta dalle fiamme, i cui ardori mi penetrarono così fortemente, che sembrava bruciassi con lei. Lo stato pietoso, in cui mi fece vedere che si trovava in purgatorio, mi fece versare molte lacrime.

Mi disse che era quel religioso benedettino che una volta aveva ascoltata la mia confessione e mi aveva ordinato di ricevere la Santa Comunione; per compensarlo di un consiglio tanto utile, Dio gli aveva permesso di rivolgersi a me, perché gli dessi sollievo nelle sue pene, chiedendomi, per tre mesi tutto ciò che avrei potuto fare e soffrire.

Glielo promisi, dopo averne ottenuto il permesso dalla Superiora. Mi disse che la prima causa delle sue grandi sofferenze era aver preferito il proprio interesse alla gloria di Dio, per troppo attaccamento alla sua reputazione, la seconda, la mancanza di carità verso i confratelli, e la terza l’eccessivo affetto naturale verso le creature, e l’averlo manifestato loro nei colloqui spirituali, cosa che dispiace molto a Dio.

Mi sarebbe difficile raccontare quanto ebbi a soffrire in quei 3 mesi. Non mi lasciava mia, e mi sembrava di avere il fianco presso cui stava, avvolto in una fiamma di fuoco, con dolori così acuti, da gemere e piangere quasi continuamente. La Superiora, presa da compassione, mi dava buone penitenze, soprattutto di disciplina; poiché le pene e le sofferenze esterne che mi si facevano soffrire per carità davano molto sollievo alle altre che la santità d’amore imprimeva in me come un piccolo saggio di ciò che essa fa soffrire a quelle povere anime.

Alla fine dei 3 mesi, lo rividi in maniera ben diversa: al colmo della gioia e circonfuso di gloria, se ne andava a godere la eterna felicità; ringraziandomi, mi disse che mi avrebbe protetta davanti a Dio. Io mi ero ammalata; però, siccome la mia sofferenza scomparve con la sua, guarii subito.

Una volta vidi in sogno una religiosa deceduta da molto tempo, la quale mi disse che soffriva molto in purgatorio e che Dio le faceva soffrire una pena incomparabile, cioè la vista di una sua parente precipitata nell’inferno. L’anima non mi dava tregua, dicendomi di continuo: “Prega Dio per me. Offri le tue sofferenze unite a quelle di Gesù Cristo, per alleviare le mie. Dammi tutto ciò che farai fino al primo venerdì di maggio, giorno in cui riceverai la Comunione per me”, come feci col permesso della Superiora.
Soffrii, atroci sofferenze…

Dopo la Comunione che mi aveva chiesta, mi disse che gli orribili tormenti erano diminuiti, poiché le era stata detta una messa in onore della passione, ma doveva restare ancora per lungo tempo in purgatorio, dove soffriva le pene dovute alle anime tiepide nel servizio di Dio. Mi trovai liberata dalle mie pene: ella mi aveva detto che non sarebbero diminuite affatto finchè non fosse consolata.

Maria Faustina Kowalska

Diario di Maria Faustina Kowalska, quaderno I°

Poco tempo dopo mi ammalai. La cara Madre Superiora mi mandò, assieme ad altre due suore, a passare le vacanze a Skolimòv, un po' fuori Varsavia.

In quel tempo domandai al Signore Gesù: "Per chi ancora devo pregare?". Gesù mi rispose che la notte seguente m'avrebbe fatto conoscere per chi dovevo pregare.

Vidi l'Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti.

Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano.

Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggiore tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l'ardente desiderio di Dio.

Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria "Stella del Mare". Ella reca loro refrigerio.

Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno d'uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore.

Udii nel mio intimo una voce che disse:

"La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia".

Da allora sono in rapporti più stretti con le anime sofferenti del purgatorio.

Pluto : Cosa dovevamo andare a vedere al cine stasera?

L'angioletto : L'esorcista

Pluto : Scusa, avevo dimenticato, mama non vuole!! ( buggia però me la faccio sotto con tutti questi racconti) . Ma su Emule ce la faccio a piratare tutte queste preghiere?

Il diavoletto : Tanto a me non piace sto film.

Angioletto : Mi stai già commettendo 3 peccati : menzogna , pirateria e sei pure tirchio !!!! Ma chi me l'ha fatta fare di fare l'Angelo Custode di questo !!!! Non ha capito un tubo!!!


L'INFERNO DESCRITTO DA GESÙ


Gesù, nei suoi messaggi, ha parlato più della realtà dell'inferno, che della realtà del Cielo.
Di seguito sono riportati alcuni versetti dove Gesù descrive l'inferno, che in questi casi si riferisce allo "Stagno di fuoco e di zolfo" come in Apocalisse 20:14-15.

Matteo 5:22
Ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello "stupido", sarà giudicato dal tribunale; e chi gli avrà detto "pazzo", sarà condannato al fuoco dell'inferno.
Matteo 11:23
Gesù quando rimprovero Capernaum gli disse: "E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell'Ades"
Matteo 13:40
Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Matteo 13:42
E li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.
Matteo 18:8
Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.
Matteo 22:13
Allora il re disse ai servi:"Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.
Matteo 23:33
Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete alla condanna dell'inferno?

Matteo 25:41
Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra:"Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Matteo 25:46
E questi andranno nelle pene eterne, ed i giusti nella vita eterna.
Marco 3:29
Ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, ma sarà destinato alla dannazione eterna.
Marco 9:43
Se la tua mano ti è occasione di peccato tagliala! E' meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani ed andare all'inferno, nel fuoco inestinguibile.
Marco 9:48
Dove il loro verme non muore ed il fuoco non si spegne.
Giovanni 5:29
Quelli che hanno fatto il bene risusciteranno alla vita; e quelli che hanno fatto il male risusciteranno a condanna.

ALCUNI PASSI DELL'ANTICO TESTAMENTO

Alcuni passi delle Sacre Scritture che confermano l'esistenza del soggiorno dei morti e che esso si trova sotto terra ad una grande profondità e che la vi scendono gli empi quando muoiono.

"Gli empi se n'andranno al soggiorno dei morti, si, tutte le nazioni che dimenticano Iddio" (Salmo 9:17), ed a proposito della sorte di quelli che confidano nei loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze e scritto: "Sono cacciati come pecore nel soggiorno dei morti; la morte e il loro pastore" (Salmo 49:14).

Giobbe, parlando degli empi, disse: "Passano felici i loro giorni poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti" (Giobbe 21:13).

Isaia, parlando della sorte di quelli che in Sion non ponevano mente a quel che faceva il Signore, ma si inebriavano di vino e di bevande alcoliche disse: "Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia" (Isaia 5:14).

Sempre Isaia, nell'oracolo contro il re di Babilonia, disse ad Israele: "Tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai:.. Il soggiorno dei morti, laggiù si è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta. Il tuo fasto e il suon dei tuoi salteri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti" (Isaia 14:3,9,11).

Dio per mezzo di Ezechiele predisse ciò che avrebbe fatto a Tiro con queste parole: "Allora ti trarrò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo, ti faro dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa..." (Ezechiele 26:20).


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ANTROPOLOGIA

La Bibbia non fa una filosofia dell'uomo, una antropologia filosofica : lo vede solo in relazione a Dio.
L'uomo è creato per amore "a immagine e somiglianza di Dio". Qui sta la sua grandezza.
1 - L’uomo come carne e come immagine di Dio :
Primo racconto della creazione (Genesi 1, 26-27)E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; / a immagine di Dio lo creò;/ maschio e femmina li creò.

Quindi Dio ha messo l’uomo al centro della sua Creazione.

Genesi 2:7 ^
E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente.

Ogni uomo contiene in sè una scintilla di Dio dal quale scaturiscono onore e dignità. Il sopravvento della mondanità ci fa dimenticare che siamo stati creati a Sua immagine, a "immagine di Dio" (Gn. 1, 26-27). Dio ha creato l'uomo "poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi", così cita il Salmo 8, 5-7. Quindi siamo liberi di rispondere al progetto di Dio secondo la nostra volontà.

Dio non creò l'uomo lasciandolo solo: fin dal principio uomo e donna li creò, e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone (GS 12), e insieme, come coppia che nell'amore dona la vita, sono l'immagine più perfetta di Dio.
Genesi 3:19 ^
“mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai".


Dio ha posto l’uomo al centro della creazione e lo chiama, dopo la morte fisica, a vivere sempre con lui. Solo a causa del peccato la morte acquistò poi l'aspetto di pena e di castigo.


UOMO: l'uomo è tratto dalla terra, cioè è fatto di materia in cui Dio ha immesso "il soffio vitale" nel respiro. Questo soffio vitale o spirito attraverso il respiro entra e circola nel sangue, cioè in tutto l'essere: il dissanguamento infatti provoca la morte.
La vita nell'uomo è lo spirito, il soffio vitale che viene da Dio e che a Dio torna con lo "spirare", con l'ultimo respiro appunto. Gn 6,3 Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni».


Ezechiele 37, 4
 La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; 2 mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. 3 Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». 4 Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. 5 Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. 6 Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». 7 Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. 8 Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. 9 Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». 10 Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
11 Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. 12 Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. 13 Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. 14 Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

(Gv 1,14) : E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;"

Dio ha dato dall’inizio una posizione centrale all’uomo al punto di darli suo figlio per salvarlo.

. Il Vangelo dice che gli sposi diventano una sola carne (Mt 19,3-5).

 Gesù ci dà la sua carne come vero cibo (Gv 6,53-56)

Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.

2 - L’uomo e il soffio di vità di Dio :

SPIRITO DELL'UOMO
Gb27,3 “finché ci sarà in me un soffio di vita, e l'alito di Dio nelle mie narici.”

Sap 1,13 perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. 14 Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;

E' però una costatazione che la morte è inevitabile per tutti gli esseri viventi nel dominio della terra. La vitalità  dei viventi -per natura- è a termine , è finita, non dura per sempre, non è eterna.
Dio lo permette, dunque :
Sir 17, 2 Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato,
Il Signore creò l'uomo dalla terra e ad essa lo fa tornare di nuovo.
La Bibbia rimanda ogni fenomeno sempre della " causa prima" , cioè a Dio, saltando le cause seconde.
In molti passi viene detto che " Dio fa vivere e fa morire" (Sam 2,6) per dire che tutto è sotto il suo controllo, nulla gli sfugge.
La morte non è atto diretto di Dio ma evento della natura umana dunque previsto nella creazione divina .
In questo evento il respiro, spirito vitale, torna a Dio , e tutto nell'uomo viene "disattivato", "devitalizzato" ,il corpo viene custodito dalla terra nel Regno dei morti. Nel linguaggio biblico si dice che Dio ritira il suo alito creatore.
Sal 104 29-30 : << Tu nascondi la tua faccia, e sono smarriti;
tu ritiri il loro fiato e muoiono,
ritornano nella loro polvere.
 Tu mandi il tuo Spirito e sono creati,
e tu rinnovi la faccia della terra.
Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.

Gb 30,23 So bene che mi conduci alla morte, alla casa dove si riunisce ogni vivente.
La morte è il segno che l'uomo non è un essere divino : solo i divini non muoiono, sono immortali .

Sap 16,14 L'uomo può uccidere nella sua malvagità, ma non (può) far tornare uno spirito già esalato, né liberare un'anima già accolta negli inferi.

Gn3,19“ Ti procurerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tornerai alla terra dalla quale sei stato tratto : perché tu sei polvere e alla polvere tornerai”.

Il desiderio vitale finisce con la morte. Durante la vita l'uomo può farsi prendere dalla suggestione di vederlo come un potere che esercitato a 360 gradi diventa un potere assoluto, un potere divino, una conoscenza a 360 gradi, la conoscenza del bene e del male, cioè di tutto il desiderio.
Dal desiderio di vivere che riceve il dono della vita , da Dio l'uomo vuole diventrare vita in se stessa, simile a Dio , immortale .

L'uomo, il desiderio di vita , se vissuto nella giusta relazione con Dio, secondo i suoi comandi, porta, attraverso la morte naturale e il purgatorio.
Se vissuto come desiderio assoluto, fuori dalla relazione con Dio, porta, attraverso la morte e la discesa in inferno.

Sap 2,23 Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura.
 24Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;
e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.

Tobia 13, 2 «Benedetto Dio che vive in eterno il suo regno dura per tutti i secoli; Egli castiga e usa misericordia, fa scendere negli abissi della terra, fa risalire dalla Grande Perdizione
e nulla sfugge alla sua mano.


Mt 10,39  - Dice Gesù :  "Chi avrà perduto la sua vita a causa mia, ( cioè vivendola secondo il mio insegnamento, in Me) la ritroverà (di nuovo attiva nella resurrezione del corpo).”


Lu 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

« Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui » (2 Tin 2,11).

Dall'inizio dell'umanità, Dio lascia l'uomo libero di scegliere fra il bene ed il male.

3 - Dio diede all’uomo la libertà :

La Bibbia dice che già ai tempi di Noè, il cuore di Dio era addolorato, vedendo tutta la malvagità sulla terra e, nella sua sovranità, egli decise di mandare il diluvio per punire l'uomo, ma Dio salvò Noè e la sua famiglia nell'arca; egli fece il primo patto con Noè, promettendogli che le acque non avrebbero mai più ricoperto la terra. Come segno di quell'alleanza, Dio mise l'arcobaleno fra le nuvole. Ancora oggi, ogni volta che vediamo l'arcobaleno, dovremmo rallegrarci, perché ci ricorda che Dio mantiene le sue promesse!

Gesù, morendo sulla croce e risuscitando, ha pagato il debito per il tuo ed il mio peccato e ha ricostruito il ponte sull’abisso che ci separa da Dio!
Possiamo paragonare Gesù all’arca che salva :
Il Signore libera dal peccato che ci schiaccia e ci dona la certezza della vità eterna! La mano di Dio è tesa verso di noi, oggi la possiamo afferrare o rifiutare. Oggi Dio ci mette davanti il bene ed il male e noi possiamo scegliere!

Nella sua Parola Dio ci presenta due realtà assolutamente vere ed indiscutibili: la sua assoluta sovranità, che gli consente di fare ciò che vuole, quando e come vuole, e la responsabilità dell’uomo, che, davanti alla rivelazione di Dio ed ai suoi appelli, è chiamato ad esercitare la sua libertà di scelta, che ovviamente non sarà senza conseguenze. La scelta di credere porterà alla Vita, la scelta di non credere farà rimanere in una condizione di morte.

Gesù ha anche affermato: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Gv 3:36).
l mondo è caratterizzato da due categorie di persone:
• chi decide di credere nel Figlio,
• chi invece rifiuta di credere nel Figlio.
Non si parla di coloro che vengono messi in condizione di credere ed altri no, ma di individui che hanno invece la possibilità di fare una scelta.

Anche l’apostolo Giovanni dichiara: “Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo” (1Gv 5:10-11)

Queste parole sono molto simili a quelle di Gesù (Gv 3:16). Si parla ancora della contrapposizione tra colui che crede e colui che non crede, a due individui che decidono di prendere due strade diverse, di fare due scelte diverse, con conseguenze diverse. L’ira di Dio rimane su colui che rifiuta volutamente e responsabilmente di credere nel Figlio nonostante l’iniziativa di Dio. Vita eterna vi è per colui che decide volutamente e responsabilmente di avere fede nel Figlio grazie all’iniziativa di Dio.

Lascia l’uomo libero di scegliere tra il bene e il male ma gli chiede anche di assumersi tutte le responsabilità delle sue scelte. La guerra, la violenza sono sempre causate dall’egoismo umano. Davanti al dolore Dio non ci chiede di vendicarci, ma ci invita a denunciare i mali con le armi non violente del dialogo e della ricerca della verità, ed anche a perdonare e ad impegnarci in prima persona a costruire un mondo diverso.

4 - San Francesco, esempio di chi ha scelto di servire << il Padrone >> cioè ha scelto << la vità >> :

Quest’ultimo parti da Assisi in direzione della Puglia.
A Spoleto cominciò a non sentirsi bene, evidentemente preoccupato dal lungo viaggio che lo attendeva. Decise di riposarsi e nel dormiveglia gli sembrò che qualcuno gli chiedesse dove pensasse di andare. Saputa la meta nacque un breve dialogo fra quel qualcuno e Francesco:
«Chi credi che ti possa fare più del bene, un signore o il suo servo?»
«Il signore»
«E allora perché lasci il signore per seguire il servo e il principe per il suo sottoposto?»
«Signore, cosa vuoi che io faccia?»
«Ritorna nella tua città e là ti sarà detto cosa devi fare, perché quella visione deve essere interpretata in un altro modo».
Una prima grandezza di Francesco che vogliamo evidenziare è l’autenticità della sua ricerca: nel ricercare il suo posto nel mondo, Francesco non si fa condizionare da ciò che possono pensare gli altri: se comprende di percorrere una strada errata, torna indietro.

L’autenticità e l’entusiasmo della sua ricerca fanno anche in modo che, appena comprende la volontà di Dio, Francesco la compie senza perdere tempo in vane speculazioni. Per questo Francesco è uomo veramente evangelico, perché si lascia guidare dal vangelo in tutte le sue scelte.
Chiediamo a S. Francesco di pregare per noi perché anche la nostra ricerca possa essere autentica e come lui posiamo mettere in pratica con immediatezza e semplicità ciò che il Signore ci fa comprendere della sua volontà senza dar tempo alle nostre paure di bloccarci o di “ammorbidire” ciò che abbiamo compreso.