Liberarsi dalla droga

Liberarsi dalla droga - chiedere aiuto


Centro in Piemonte :
http://www.narconon.net/

Torino - rifare il mondo senza precarietà :
http://www.emmaustorino2011.net/fr.html



Problema del vizio del gioco d'asardo : http://www.cestep.it/centriaiuto_GAP_frame.htm





Riacquisire una vità dignitosa tramite la comunità :
http://www.emmaus.it/template.php?pag=39685

http://www.mondox.it/defaultlecomunita.html





Pensi avere un problema di droga e credi essere seropositivo(a):
Cielo 91 comunità


Veneto :
lotta contro la prostituzione http://www.gruppoabele.org/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/298


http://www.mondox.it/







Protezione dei minori :


http://www.telefonoarcobaleno.org/
http://www.sanvincenzoitalia.it/carcere/index.htm




Chiedere a Dio di darti una mano per camminare insieme a te verso la libertà :
Una testimonianza : Padre Corapi

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Films di Santi

Films da non perdersi :



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Fumetti : qui

 

Karol, l'homme devenu Pape
Karol, l'homme devenu Pape

Un Papa rimasto uomo
Un Papa rimasto uomo 2

Jean-Paul II pardone son assasin!

Des hommes et de Dieu

Suora Pascalina

Santa Rosa de Lima

San Martin de Porres

San Martin de Porres

Rico e Lazzaro

San Isidoro Il Lavoratore
San Isidro Labrador
 
Don Puglisi - Alla luce del sole ( Palermo )


Jeanne d'Arc
Jeanne d'Arc (1998)
Joana de Arco (1948)


San Giovanna d'Arco in francese 1
San Giovanna d'Arco in Francese 2

La Storia del Padre Damiano


Santa Teresa di Lisieux

Chiara Luce Badano - testimonianze

Francesco e Chiara 1
Francesco e Chiara 2

San Francesco
San Francesco

Gedeon e Sanson

San Felipe Neri

Preferisco il Paradiso

Papa Luciani - il Film: Part 1 - Un Vero uomo di Dio! un Vero Sacerdote
Papa Luciani - il Film Part. 2 -Un Vero Uomo di Dio! un Vero Sacerdote

Da un paese lontano - Z dalekiego kraju (1981) Karol Wojtyla ( polish)

Papa Giovanni XXIII

San Patricio De Irlanda ( in spagnolo )
St Patrick
Sant Patrick from Ireland 1
Sant Patrick 2
St Patrick 3
St Patrick 4
St Patrick 5
St Patrick 6
St Patrick 7
St Patrick 8
Swiety Patrick

Film sulle apparizioni di Fatima in inglese
Storia delle apparizioni di Fatima

San Massimigliano Maria Kolbe
San Massimigliano Maria Kolbe
San Massimigliano Maria Kolbe

Lourdes 2009 con Sylvie Testud e Bruno Todeschini

La settima stanza Edith Stein

Ester di Persia
Ester in spagnolo

Bernadette Soubirou

Santa Suor Faustina 

Chiara Luce Badano

Marcellino Pane e vino
Marcellino Pane e vino
Marcellino Pane e vino

Giuseppe Moscati Napoli
Giuseppe Moscati Napoli 2

Apocalipsis la Pelicula de La Revelation de Jesus à Juan

Don Bosco 1
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Preferisco il Paradiso 1
Preferisco il Paradiso 2

Padre Pio Parte 1
Padre Pio Parte 2

Santa Teresa ( Landes) 1
Santa Teresa ( Landes) 2
Santa Teresa ( Landes) 3
Santa Teresa ( Landes) 4
Santa Teresa ( Landes) 5

Santa Maria Goretti

Bakhita
Bakhita

Madre Paolina Brazil (in brasiliano)

Scarlato e nero
Scarlato e nero oppure le pourpre et le noir in francese

Scarlato e nero oppure le pourpre et le noir ( in inglese )

Paolo VI - Il Papa nella tempesta


Papa pio X

La setima stanza

El encuentro (spagnolo)

Arca di Noe

Maria Magdalena

San Francesco

Vision (in polacco : Wizja z zycia)

I ragazzi del coro - les choristes - the choir (in francese /sub inglese)
I ragazzi del coro (trailer in italiano)
I ragazzi del coro

Petali di rosa
Petali di rosa descrizione

Ludzie Boga

San Alberto Hurtado

SAN IGNACIO DE LOYOLA

Sant Charbel
Vie de Saint Charbel

Saint Sharbel Movie

San Vicente de Paul

S.Giuseppe da Copertino

Au Revoir Les Enfants (1987) French

Pazza di Dio

Los clandestinos de Asis

Vienna da Fuscaldo (film intero sulla madre di San Francesco di Paola)

Romero

San Giovanni della Croce (inglese)

San Francesco di Paola Trailer

San Francesco di Paola

San Massimiliano Kolbe

Vecchio Testamento

La Genèse ( La Creazione )
Lès débuts du christianisme
La Génèse
Génèse



Abramo 1
Abramo 2

Giacobbe
 
 
 

Davide 1
Davide 2

Davide bibbia ( parte 1 in francese)
Davide bibbia (parte 2 in francese)

Il re Salomone in spagnolo

Salomone

Moise 1
Moise 2

Les 10 commandements
Les 10 commandements 2

Giuseppe venduto dai fratelli Maria di Nazareth
Giuseppe vincé d'Egitto
Giuseppe riabbraccia i suoi

Geremia



Ester - Film - Le storie della Bibbia. 1 Parte

Samson contro Hercule

Nuovo Testamento

Gesù di Nazareth 1
Gesù di Nazareth 2

La passione di Cristo

Maria di Nazareth

Giuseppe di Nazareth

El libro de los Hechos - Il libro dei apostoli ( spagnolo )

San Pietro _ part 1
San Pietro_ part.2
SanPietro Part.3
San Pietro_ part 4
San Pietro part_5
San Pietro Part 6
San Pietro part 7
San Pietro Part.8

San Tommasso

San Paolo

San Paolo de Tarso ( in spagnolo)

Quo Vadis
Quo Vadis

Peter and Paul

La bibbia secondo Luca

Constantin Le Grand
Constantin El Grande (esp)

La bibbia tramite i cartoni animati :








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Preghiera del mattino


Solo per oggi - Giovanni XXIII



Detti dei Padri del deserto:

L'importanza della preghiera del mattino

Non appena ti levi dopo il sonno, subito, in primo luogo, la tua bocca renda gloria a Dio e intoni cantici e salmi, poiché la prima preoccupazione, alla quale lo Spirito si apprende fin dall'aurora, esso continua a macinarla, come una mola, per tutto il giorno, sia grano sia zizzania. Perciò sii sempre il primo a gettar grano, prima che il nemico getti la zizzania.






La preghiera del mattino



Buongiorno Gesù, grazie per avermi dato un altro giorno. grazie per le cose belle che hai fatto.
 Aiutami a fare ciò che è giusto che io faccia.
 Io ho fiducia in te.
Amen

AL MATTINO

Ti ringrazio, Signor, che oggi concedi
una nuova giornata alla mia vita:
fà, ti prego, che sia tutta fiorita
di bontà, d'ubidienza e di lavor.
Scorra lieta per me, pei genitori,
per i felici e per i sofferenti;
fa che sia buona per tutti i viventi
che son tutti fratelli nel tuo grande amor.







Signore, Ti ringrazio per avermi concesso di vedere un nuovo giorno.
La meraviglia del Tuo Creato mi avvolge di emozioni.
Con gli occhi della fede ci mostri Signore già il Tuo Paradiso.
Solo la nostra superbia lo cela ai nostri occhi.
Sia fatta sempre la Tua volontà, o Signore. 





Benedictus, preghiera del mattino, di Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, al momento di dare il nome al bambino (Lc 1, 68-79)
Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dei nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Cosi egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen .
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Detti di S. Isidoro l'agricoltore :




"Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e leggere spesso, perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi".


"Tutto il progresso spirituale si basa sulla lettura e sulla meditazione: ciò che ignoriamo, lo impariamo con la lettura; ciò che abbiamo imparato, lo conserviamo con la meditazione."

"La lettura della Bibbia ci procura un duplice vantaggio: istruisce la nostra intelligenza e ci introduce all'amore per Iddio distogliendoci dalle cose vane."

"Nessuno può capire il senso della Bibbia, se non acquista consuetudine e familiarità con essa mediante la lettura".


chi è?


Nacque a Madrid intorno al 1070 e lasciò giovanissimo la casa paterna per essere impiegato come contadino. Grazie al suo impegno i campi, che fino allora rendevano poco, diedero molto frutto. Nonostante lavorasse duramente la terra, partecipava ogni giorno all'Eucaristia e dedicava molto spazio alla preghiera, tanto che alcuni colleghi invidiosi lo accusarono, peraltro ingiustamente, di togliere ore al lavoro. Quando Madrid fu conquistata dagli Almoravidi si rifugiò a Torrelaguna dove sposò la giovane Maria. Un matrimonio che fu sempre contraddistinto dalla grande attenzione verso i più poveri, con cui condividevano il poco che possedevano.
Nessuno si allontanava da Isidoro senza aver ricevuto qualcosa.



Film in Spagnolo ( Cliccare sul titolo qui sotto)

 Storia di Sant'Isidoro

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Perché fare l'eremita : Barsanufio

Barsanufio


S. Barsanufio e Giovanni monaci reclusi: Se uno non può sopportare gli oltraggi, non vedrà la gloria.

"Anche tu, mentre resti tra gli uomini, aspettati tribolazioni, rischi e urti alla sensibilità. Ma se raggiungi il porto del silenzio, per te preparato, non avrai più paura"

"Osserva, fratello, quanto siamo meschini: parliamo soltanto con le labbra e le nostre azioni mostrano che siamo differenti da ciò che diciamo"




"Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità"
"Mi hai scritto chiedendo che pregassi per i tuoi peccati. Ti dirò la stessa cosa: Prega per i miei"



Chi è?

S. BARSANUFIO e GIOVANNI monaci reclusi
Barsanufio di origine egiziana fu monaco recluso nel monastero di S. Seridone presso Gaza, in Palestina.
Comunicava con le persone che a lui ricorrevano per mezzo di scritti. Fu il consigliere e il maestro più ascoltato del
suo tempo. Per tutti aveva una parola amabile e vera.



Per capire meglio il senso delle sue frasi :
<<Ti definisci peccatore; ma in realtà riveli di non aver raggiunto la coscienza della tua unità. Chi si riconosce peccatore e causa di molti mali, dissente con nessuno, discute con nessuno, non è in collera con nessuno, ma considera ogni uomo migliore e più saggio di se stesso. Se sei un peccatore, perchè biasimi il tuo prossimo e lo accusi di recarti offesa? Stando così le cose, tu ed io siamo lontani dal ritenerci dei peccatori. Osserva, fratello, quanto siamo meschini: parliamo soltanto con le labbra e le nostre azioni mostrano che siamo differenti da ciò che diciamo. Perchè quando ci opponiamo a dei pensieri, non riceviamo la forza di respingerli ? Perchè precedentemente ci siamo arresi col biasimare il nostro prossimo e questo ha fiaccato la nostra forza spirituale. Così accusiamo il nostro fratello, nonostante noi si sia i veri colpevoli. Poni tutti i tuoi pensieri nel Signore, dicendo: Dio conosce ciò che è meglio, e sarai in pace, e, a poco a poco, ti sarà data la forza di resistere.
9. Se uno non può sopportare gli oltraggi, non vedrà la gloria. Se non è esente da bile, non assaggerà la dolcezza. Tu devi andare in mezzo agli altri, tra le loro varie vicende, per essere temperato e provato: l’oro è provato solo dal fuoco. Non oberarti di troppi incarichi, ti assoggetteresti a pene e sofferenze; ma col timore di Dio cimentati a ciò che conviene ad ogni particolare momento, e non far nulla d’impulso. Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità.>>

Cosa significa scegliere di essere eremita?


Per il monaco che ha abbracciato la vita eremitica, una sola è la cosa importante; im­pugnare con fermezza la spada dello Spirito, la diàkrisis, il di­scernimento, strumento spirituale che permette all'eremita di ri­conoscere nel suo cuore gli appelli dello Spirito. Sono questi che faranno da regola nella vita dell'esicasta, sostituendo così i ca­noni o i regolamenti che organizzano la vita nel cenobio:

Un esicasta ... non possiede regola. Al contrario, tu fa' come l'uomo che mangia e beve nella misura a lui gradita. Così quan­do ti capita di leggere e senti compunzione nel tuo cuore, al­lora leggi tutto quello che puoi. Lo stesso per la salmodia. Per l'azione di grazie e la litania, prolungale secondo le tue forze e non aver timore: Dio non si pente dei suoi doni. (Barsanufio e Giovanni, Epistolario 88).

Dunque non desiderare regole, perché non voglio che tu sia sotto la legge, ma sotto la grazia. E detto infatti: “Non c’è legge per il giusto”. E io voglio che tu sia con i giusti. Tieniti al discernimento come il timoniere che governa la nave con­tro i venti (Barsanufio e Giovanni, Epistolario 33).

Tale è dunque l'attività dell'eremita, interamente guidata dallo Spirito, secondo la testimonianza dell'Apostolo "Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14).Se lo Spirito di Dio è la regola e il canone di ogni cosa, lo sarà certamente della preghiera. Barsanufio risponde a un monaco che gli domanda la misura della preghiera incessante e se a que­sto proposito debba seguire una regola:

La misura della preghiera incessante appartiene all'apatheia. Quando conoscerai la venuta dello Spirito, egli t'insegnerà ogni cosa. Se egli t'insegna ogni cosa, t'istruirà anche a pro­posito della preghiera. Infatti l'Apostolo lo dice: “Noi non sappiamo pregare come si deve, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti ineffabili”.

Se l'eremita non conosce la celebrazione comune della litur­gia, si applica però con costanza alla salmodia, alla lettura meditata, alla preghiera ad alta voce: la sua liturgia personale. I grandi esicasti ne avevano perfettamente coscienza: la preghiera ad alta voce rappresentava per loro il pedagogo che doveva condurli alla preghiera silenziosa, fatta di una semplice presenza a Dio. Pre­gare incessantemente nel proprio cuore, senza che mai la lingua partecipi, "è proprio del perfetti, capaci di governare il loro spirito e di custodirlo nel timore di Dio ... Ma colui che non può conservare incessantemente il suo spirito in presenza di Dio, de­ve aggiungervi la meditazione e la preghiera delle labbra".
E Barsanufio illustra questo con una parabola.

Guardate quelli che nuotano nel mare: i nuotatori esperti si gettano in acqua con coraggio, sapendo che il mare non può inghiottire i buoni nuotatori. Al contrario, colui che sta sol­tanto iniziando a imparare, quando si sente sprofondare nell’acqua, temendo di annegare, si ritira subito dal mare per ri­manere a riva. Poi riprendendo un po' di coraggio si immerge di nuovo nell'acqua. Così fa dei tentativi per imparare a nuo­tare bene, finché non abbia raggiunto la perfezione dei nuo­tatori molto esperti (Barsanufio e Giovanni, Epistolario 182).

Non si potrebbe illustrare meglio l'attività, l'ascesi di colui che tende alla perfezione della preghiera interiore. Qualunque cosa faccia, sia che si eserciti in una semplicità assoluta a rima­nere nell'oceano divino, sia che si riposi sulla spiaggia delle Scritture nella meditazione e nella salmodia, l'eremita non ha che una sola occupazione, una sola preoccupazione, quella di prestare attenzione alla liturgia dello Spirito nel suo cuore.



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la gioia è importante - San Serafino

Detti di S. Serafino di Sarov :


Seminare la gioia è importante: aiuta lo spirito dell'uomo a restare davanti al volto di Dio.

L'amore per le chiacchiere è anche amore per la pigrizia. Se non capisci te stesso cosa puoi insegnare agli altri ? taci, taci sempre, ricordati costantemente della presenza di Dio e del suo amore.


Il digiuno non consiste solo nel mangiare raramente, ma nel mangiare poco. Non ha senso che chi digiuna, dopo aver atteso con impazienza l'ora del pasto, si precipiti aconsumare il cibo con voracità corporale e mentale.
Insegnare è facile come scagliare pietre dal'alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare pietre in cima al campanile.


Non seguiamo la via dello scoraggiamento: Cristo ha vinto ogni cosa.
Come il ferro si abbandona all'incudine così io affido la mia volontà a Dio.

Il fine della vita cristiana è uno solo: è ottenere lo Spirito Santo. La preghiera, il digiuno, le veglie, l'elemosina e ogni altra buona azione, fatta in nome di Cristo, sono solo mezzi per ottenere lo Spirito Santo.

La salita verso il Regno richiede pazienza e generosità. Non si vince facilmente l'attaccamento alle vanità di questo mondo.

"Vegliate e pregate per non cadere in tentazione" Mt 26,41, cioè per non essere privati dello spirito di Dio; le veglie e la preghiera infatti ci aprono alla sua grazia.

Tutti possono pregare! Il ricco e il povero, il forte e il debole, il sano e il malato, il santo e il peccatore. La preghiera è sempre a nostra disposizione, più di ogni altra cosa.

Quando in un cuore discende lo Spirito Santo è bene essere assolutamente silenziosi da sentire chiaramente la sua voce e capire la luce che ci dona.

E' impossibile per il demonio far perire una persona a meno che smetta di invocare la Madre di Dio.

Acquista e conserva la pace interiore e migliaia intorno a te troveranno la salvezza.

La pace si acquista attraverso le tribolazioni. Chi vuole amare di Dio deve superare molte prove.
Nulla aiuta di più la pace interiore che il silenzio: il dialogo incessante con se stessi e il silenzio con gli altri.



Chi è ?

Kursk, Russia, 19 luglio 1754 – Sarov, Russia, 2 gennaio 1833
San Serafino di Sarov, monaco, è uno dei santi più popolari della Russia moderna. Dopo sedici anni di vita monastica nel monastero di Sarov, si ritirò da solo nella foresta, vivendo in profonda amicizia con gli animali e con ogni creatura. Nel 1810, costretto a rientrare in monastero, continuò la sua vita di intimità con il Signore vivendo recluso nella propria cella. A 66 anni uscì definitivamente dalla sua solitudine ed iniziò ad accogliere uomini e donne che accorrevano a lui, per chiedergli consigli sulla vita spirituale. Le parole con cui salutava quanti incontrava, “Mia gioia, Cristo è risorto”, sintetizzano la sua dottrina spirituale di uomo che nella sofferenza, nella solitudine, nella prova del deserto, ha sperimentato la gioia della fede nel Cristo vincitore della morte e di ogni dolore e sofferenza, anch’esse forme di morte. È dall'incontro personale con il Signore che nasce la pacificazione profonda del cuore, la trasfigurazione del volto che riflette la luce divina. Non lasciò nulla di scritto. Il “Colloquio con Motovilov” riporta le memorie della conversazione tra un giovane e Serafino su temi di vita cristiana. Fu canonizzato nel 1903 dalla Chiesa Ortodossa Russa. Questo santo compare nel grande mosaico-icona della cappella Redemptoris Mater fatta realizzare in Vaticano da papa Giovanni Paolo II.

 Un anno il Giovedì Santo gli apparve il Cristo in forme umane da schiere di angeli, benedicendo coloro che si trovavano nella chiesa. Serafino, colpita da questa visione, non riuscì a parlare per lungo tempo.
Nel 1793 fu ordinato ieromonaco ed in seguito, dopo sedici anni di vita monastica trascorsi a Sarov, iniziò a ritirarsi nel suo eremitaggio, sotto la fitta foresta lontana circa cinque chilometri dal monastero. Qui poté perfezionare la sua anima, purificandosi con le pratiche ascetiche. La Staritsa del monastero di Diveevo, Matrona Plescheeva, testimoniò come il suo aspetto esteriore rispecchiasse la sua santità: “Il suo volto era gioioso e splendente, come quello di un angelo”.




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La Coroncina alla Divina Misericordia

La Coroncina alla Divina Misericordia:





(Per la recita si usa una normale corona del rosario)
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Si inizia con:

 il Padre Nostro,
l'Ave Maria
e il Credo.

Credo:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.


Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e
Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.

Sui (50) grani minori del rosario si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice:
O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,
confido in te!

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Le Promesse di Gesù Misericordioso:
Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.
La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che
reciteranno questa coroncina.
I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza.
Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come
giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso.

L'ORA DELLA MISERICORDIA:
Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina nell'ora della propria morte, ossia le 3 del
pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero.
"In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione".

L'IMMAGINE DI GESU’ MISERICORDIOSO:
L'anima che venererà questa immagine non perirà, già su questa terra Prometto la vittoria sui suoi
nemici e sarà difesa come Mia gloria nell'ora della morte.

LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA:

L'anima che la prima domenica dopo Pasqua si confesserà e riceverà degnamente la santa comunione,
dopo aver fatto per 9 giorni a partire dal Venerdì Santo una novena usando la Coroncina alla Divina
Misericordia, riceverà la grande grazia della remissione totale di tutte le pene e dei castighi.








http://www.festadelladivinamisericordia.com/


LA DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA:
A tutti sono dirette due promesse, la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita e la
seconda riguarda l'ora della morte:
"Tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto, queste anime
nell'ora della morte non avranno paura, la Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta".


Film della storia della Suora San'Faustina : clicchi sul titolo qui sotto


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Dio ama - perdona - punisce - salva

Dio ama - perdona - punisce - salva :

NOVENA A DIO PADRE


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

1 . O Signore Iddio, Eterno Padre, ti ricordo le parole del tuo Divin Figlio Gesù: “Qualunque cosa domanderete al Padre mio, in mio nome, egli ve la darà”. Ebbene è appunto in nome di Gesù, in memoria del Sangue e dei meriti infiniti di Gesù, ch’io vengo oggi a te, umilmente e come un povero innanzi al ricco, per chiederti una grazia. Però prima di chiedertela, sento il dovere di pagare, almeno in qualche modo, il mio infinito debito di riconoscenza e di gratitudine verso di te, o Dio buono e potente. Così facendo sono sicuro di rendere più facile l’esaudimento della mia preghiera. Accogli, quindi, o Dio misericordioso, i sentimenti più vivi di ringraziamento, poiché è imperioso in me il senso della gratitudine.
Grazie del beneficio della creazione, conservazione e tua vigile paterna provvidenza che si esplica ogni giorno senza che io me ne accorga.
Grazie del beneficio della Incarnazione del tuo Figlio Gesù e della Redenzione da lui generosamente compiuta per la salute del mondo con la morte in croce.
Grazie dei Sacramenti istituiti, sorgenti di ogni bene, specialmente del Sacramento della Eucaristia e del Sacrificio della Messa per cui si perpetua incruentamente il sacrificio cruento della Croce. Grazie della Istituzione della Chiesa cattolica, apostolica, romana, del Papato, dell’Episcopato cattolico e del Sacerdozio, per l’autorità e il ministero dei quali navigo sicuro nel mare infido di questa vita.
Grazie dello spirito di fede, di speranza e di carità, di cui hai compenetrato la mia mente e il mio cuore.
Grazie della dottrina del Vangelo e delle sue massime di cui ho cercato fare tesoro per vivere secondo gl’insegnamenti e gli esempi di Gesù Cristo, e specialmente della dottrina delle otto beatitudini, che mi sono di conforto nei dolori della vita, specie quella in cui è detto: “Beati quelli che soffrono, perché saranno consolati”. Ed ora che ho compiuto il mio stretto dovere di ringraziamento a te, Dio Padre, autore generoso di ogni bene, mi fò ardito a chiederti nel nome e per i meriti di Gesù Cristo la grazia che attendo dalla tua misericordia. (Si chieda la grazia)


GLORIA AL PADRE
Eterno Divin Padre, ti ringrazio di tutti i doni che hai elargiti alla Chiesa, a tutte le nazioni, a tutte le anime e a me particolarmente, ma in nome di Gesù Cristo donami nuove grazie.



2 . Grazie, o Signore Dio Padre, dello spirito di umiltà e carità, di pietà e zelo, di pazienza e generosità nel perdonare le offese e di ogni buon sentimento che ci viene suggerito nell’ascolto della tua Parola, nelle esortazioni del Confessore, nelle meditazioni e letture spirituali, come pure per tante buone ispirazioni datemi.

Grazie di avermi liberato da tanti pericoli spirituali e materiali e delle tante occasioni di colpa. Grazie della vocazione a me data e dei mezzi di grazia concessimi per poterla seguire.
Grazie del Paradiso promessomi e del posto che ivi mi hai preparato, dove mi auguro di venire e per i meriti di Gesù Cristo e per la mia cooperazione che intendo mettere nel fuggire sempre ed ovunque il peccato;
grazie anche per avermi liberato tante volte dall’inferno, dove meriterei di stare per le mie colpe passate, se il tuo Figlio non mi avesse redento.
Grazie d’avermi dato per Madre celeste la cara Mamma del tuo Figlio, la Vergine Maria, sempre pietosa ed amabile verso di me e di averla arricchita di tanti privilegi, specialmente quello dell’Immacolato concepimento, della sua Assunzione corporea in Cielo e di averla eletta “Mediatrice di ogni grazia”. Grazie d’avermi dato a patrono della morte S. Giuseppe e ad esemplari di santità e protettori tanti santi, e d’avermi dato l’Angelo Custode che di continuo mi suggerisce buone ispirazioni onde mantenermi nella retta via.
Grazie di tutte le belle e utili devozioni che la Chiesa mette a mia disposizione per agevolare la mia santificazione, specialmente la devozione al Cuore di Gesù, al Cuore Eucaristico, alla sua Passione, alla Vergine Immacolata, venerata sotto migliaia di titoli, a S. Giuseppe e a tanti altri Santi ed Angeli.
Grazie dei buoni esempi ricevuti dal prossimo e per avermi fatto comprendere che è fratello, sorella, madre di Gesù, secondo le parole evangeliche, chi fa la volontà di Dio dovunque e sempre. Grazie d’avermi dato l’ispirazione di fare dello spirito di ringraziamento il perno e l’orientamento della mia vita spirituale.
Grazie di quel bene che ti sei compiaciuto compiere per mezzo mio, e confesso che mi stupisco e mi umilio che tu, o Signore, ti sia valso di me misera creatura.
Grazie poi fin d’ora delle pene del Purgatorio che mi vorrai abbreviare per i meriti di Gesù Cristo, della Madonna, dei Santi e per i suffragi delle anime buone che mi vorrai applicare. Ed ora che nuovamente ho compiuto il mio stretto dovere di ringraziamento a Te, Dio Padre, Autore generoso di ogni bene, mi fò più ardito a chiederti nel nome e per i meriti di Gesù Cristo la grazia che attendo dalla tua misericordia.

(Si chieda la grazia) GLORIA AL PADRE
Eterno Divin Padre, ti ringrazio di tutti i doni che hai elargiti alla Chiesa, a tutte le nazioni, a tutte le anime e a me particolarmente, ma in nome di Gesù Cristo donami nuove grazie.

3 . Grazie, o Signore, Dio Padre, anche dei dolori, delle pene, delle umiliazioni, delle malattie, triste retaggio del peccato, che hai permesso venissero a visitarmi e provarmi, perché essi mi hanno piegato al sacrificio così necessario per seguire il tuo divino Figlio che ha detto: “Chi non porta la sua croce e non mi segue non può essere mio discepolo”. (Lc 14,27).
Grazie del firmamento, che, immenso e scintillante di astri, nella muta favella, “narra la tua gloria” ; del sole, fonte per noi di luce e calore; dell’acqua che ci disseta; dei fiori che abbelliscono la terra.
Grazie della condizione sociale in cui mi hai messo e per non avermi fatto mai mancare il necessario alla vita, nè l’onore nè il pane quotidiano e per avermi dato comodità e vantaggi materiali che tanti non hanno.
Grazie per le grazie che ho ricevuto e di quelle, quanto più numerose, che mi saranno palesi soltanto in Cielo!
Grazie di tutti i benefici di ordine naturale e soprannaturale che hai elargiti ed elargisci ancora ai miei parenti, amici, benefattori, a tutte le anime di questa terra, ai buoni e ai cattivi a chi li merita e a chi non li merita, alla Chiesa cattolica e a tutti i suoi membri, al mio paese e a tutta la terra abitata.
Di tutte le grazie che conosco e non conosco intendo ringraziarti non solo abitualmente; ma anche attualmente ogni volta che pronuncerò una giaculatoria.
Ed ora che ho ancora una volta compiuto il mio stretto dovere di ringraziamento a Te, Dio Padre, Autore generoso di ogni bene, mi fò più ardito a chiederti nel Nome e per i meriti di Gesù Cristo la grazia che attendo dalla tua misericordia.

(Si chieda la grazia) GLORIA AL PADRE

Eterno Divin Padre, ti ringrazio di tutti i doni che hai elargiti alla Chiesa, a tutte le nazioni, a tutte le anime e a me particolarmente, ma in nome di Gesù Cristo donami nuove grazie.







Chi è Dio?



Dio, essendo un giusto giudice, non solo ricompensa chi fa il bene, ma punisce chi fa il male.
Vediamo alcuni esempi biblici di punizioni inflitte da Dio contro delle persone per delle loro male azioni.
Dio punì Caino per avere ucciso suo fratello Abele, Egli gli disse: “E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra” (Gen. 4:11-12).

Dio punì il mondo degli empi ai giorni di Noè facendo venire il diluvio che sterminò tutti gli animali e tutti gli esseri umani, tranne Noè e sette altri, assieme a tutti gli animali che erano entrati nell’arca che Dio gli aveva comandato di costruire. Ecco quanto dice la Scrittura: “E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E l’Eterno disse: ‘Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti’ …. farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò di sulla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto’ ….

 E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra. E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla superficie delle acque. E le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli, furon coperte. Le acque salirono quindici cubiti al disopra delle vette dei monti; e le montagne furon coperte. E perì ogni carne che si moveva sulla terra: uccelli, bestiame, animali salvatici, rettili d’ogni sorta striscianti sulla terra, e tutti gli uomini. Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì.


 E tutti gli esseri ch’erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo; furono sterminati di sulla terra; non scampò che Noè con quelli ch’eran con lui nell’arca” (Gen. 6:5-7; 7:4, 17-23).


Dio punì le città di Sodoma e Gomorra per tutti i loro peccati tra cui c’erano la fornicazione e dei vizi contro natura a cui si erano abbandonati i loro abitanti. Ecco quanto dice la Scrittura: “Allora l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo” (Gen. 19:24-25), e: “Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figliuole vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. Erano altezzose, e commettevano abominazioni nel mio cospetto; perciò le feci sparire, quando vidi ciò” (Ez. 16:49-50), ed anche: “Riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente” (2 Piet. 2:6); ed ancora: “Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizî contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno” (Giuda 7).


Torre di Babele.







Dio punì il re Saul facendolo morire perchè non aveva ubbidito ai suoi ordini e perchè era andato a consultare gli spiriti secondo che è scritto: “Così morì Saul, a motivo della infedeltà ch’egli avea commessa contro l’Eterno col non aver osservato la parola dell’Eterno, ed anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non avea consultato l’Eterno. E l’Eterno lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figliuolo d’Isai” (1 Cron. 10:13-14).


Dio punì il re Davide per avere fatto uccidere Uria lo Hitteo e per essersi giaciuto con sua moglie. Ecco quello che Dio gli mandò ad annunciare tramite il profeta Nathan e che in seguito si adempì pienamente: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: – Io t’ho unto re d’Israele e t’ho liberato dalle mani di Saul, t’ho dato la casa del tuo signore, e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; t’ho dato la casa d’Israele e di Giuda; e, se questo era troppo poco, io v’avrei aggiunto anche dell’altro. Perché dunque hai tu disprezzata la parola dell’Eterno, facendo ciò ch’è male agli occhi suoi? Tu hai fatto morire colla spada Uria lo Hitteo, hai preso per tua moglie la moglie sua, e hai ucciso lui con la spada dei figliuoli di Ammon. Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, giacché tu m’hai disprezzato e hai preso per tua moglie la moglie di Uria lo Hitteo. Così dice l’Eterno: Ecco, io sto per suscitare contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo prossimo, che si giacerà con esse in faccia a questo sole; poiché tu l’hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole’ (2 Sam 12:7-12), ed anche: “Siccome facendo così tu hai data ai nemici dell’Eterno ampia occasione di bestemmiare, il figliuolo che t’è nato dovrà morire” (2 Sam. 12:14).


Dio punì il re Salomone perchè questi nella sua vecchiaia lo aveva abbandonato volgendosi agli dèi delle nazioni circonvicine. Ecco quello che dice la Scrittura a proposito del giudizio divino annunciatogli da Dio e che si adempì: “E l’Eterno s’indignò contro Salomone, perché il cuor di lui s’era alienato dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele, che gli era apparito due volte, e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno. E l’Eterno disse a Salomone: ‘Giacché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che t’avevo date, io ti strapperò di dosso il reame, e lo darò al tuo servo. Nondimeno, per amor di Davide tuo padre, io non lo farò te vivente, ma lo strapperò dalle mani del tuo figliuolo. Però, non gli strapperò tutto il reame, ma lascerò una tribù al tuo figliuolo, per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme che io ho scelta’ (1 Re 11:9-13).


Dio punì Jehoram, re di Giuda, per la sua malvagità in questa maniera: “E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz, ch’era il più piccolo. Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile d’intestini. E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini gli venner fuori, in sèguito alla malattia; e morì, in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea fatto per i suoi padri” (2 Cron. 21:16-19).


Dio punì Uzzia, re di Giuda, perchè questi si insuperbì e commise una infedeltà contro Dio. Ecco il racconto biblico di questo fatto: “Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi. Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi, i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: ‘Non spetta a te, o Uzzia, di offrir de’ profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che son consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso una infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria dinanzi a Dio, all’Eterno’. Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre s’adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dei profumi. Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che avea la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso s’affrettò ad andarsene fuori, perché l’Eterno l’avea colpito. Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno; e Jotham, suo figliuolo, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. Uzzia s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto coi suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: ‘È lebbroso’. E Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo” (2 Cron. 26:16-23).





Dio colpì con la morte e con la malattia parecchi credenti della Chiesa di Corinto perchè si erano accostati alla Cena del Signore in maniera indegna. Disse infatti Paolo ai santi di Corinto: “Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando siamo giudicati, siam corretti dal Signore, affinché non siam condannati col mondo. Quando dunque, fratelli miei, v’adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. Se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi aduniate per attirar su voi un giudicio” (1 Cor. 11:28-34).


Alla luce di ciò, dunque, nessuno si illuda pensando che noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, cioè siamo liberi di fare il male, tanto alla fine Dio ci perdona, Egli è così misericordioso!! Perchè noi figliuoli di Dio siamo stati liberati dal peccato per servire la giustizia e solo la giustizia; chi fa della libertà ottenuta in Cristo una occasione per la carne, sappia quel tale che a suo tempo Dio gli farà ricadere sul capo tutto il male da lui fatto.



Non vendicarti mai del male che ti è fatto.
Ognuno di noi un giorno si presenterà davanti a Dio. Dio è Giustizia, Dio è Padre. Lascialo fare giustizia. Lui è il Creatore.

Dio ti ama


Dio e Abramo:



Un bel giorno il vero Dio, quello che lui cercava, gli ha parlato, dicendogli: "Abramo, se tu mi ubbidisci in tutto quello che ti dirò, ti farò prosperare, ti darò una numerosa discendenza ed una terra tutta per te. Parti, dunque, e vai nel Paese che ti indicherò". Così Abramo si mise in cammino per andare nella terra di Canaan. Insieme con lui c'erano: sua moglie Sara, suo padre Terah, suo nipote Lot ed alcuni servi.
Abramo, però, aveva un problema: sua moglie Sara non poteva avere figli. "Come può Dio dire di benedire la mia discendenza se non ho figli?", pensava Abramo. Dio, vedendo la sua tristezza, gli fece la grazia di poter avere un figlio e così nacque Isacco. Potete immaginare la festa che c'è stata in quella famiglia! Erano tutti allegri per la nascita del bambino. Finalmente, all'età di 100 anni, Abramo ebbe un figlio.
Un giorno Dio volle mettere alla prova la fedeltà di Abramo e gli chiese di sacrificare suo figlio, come si faceva con gli animali. Pensate un pò: Abramo, per accontentare Dio, doveva uccidere suo figlio! Poteva veramente Dio permettere una cosa del genere? Ma, Dio aveva una sorpresa per Abramo.
La mattina presto, Abramo e suo figlio Isacco, si misero in cammino per andare al monte Moria. Il padre non volendo dire niente al figlio di quello che stava per fare, lo ha convinto dicendo che voleva fare un'offerta a Dio, sacrificando un animale. Isacco, docile come un agnellino, lo assecondava in tutto. Però aveva un dubbio: avevano la legna per il fuoco, ma non avevano l'animale per offrirlo a Dio. Ma a poco a poco incominciò a capire qualcosa.
Quando sono arrivati al posto prestabilito, Abramo ha legato il ragazzo e lo ha posto sopra una pietra con la legna, pronta per essere bruciata; era disposto ad ubbidire pienamente a Dio; e cosi anche Isacco. Ma, all'improvviso, quando Abramo stava per prendere il coltello, Dio gli ha parlato dal cielo, dicendogli: "Abramo, fermati! Non uccidere tuo figlio!
Adesso ho visto che mi sei veramente fedele, e siccome lo hai dimostrato, io scelgo te e tuo figlio Isacco per essere i capostipiti del mio popolo sulla terra, ed avrete grande onore nel mio cospetto".
Quando Dio ha finito di parlare, ecco apparire, come dal nulla, un capretto impigliato nei cespugli. Abramo prese l'animale e lo immolò a Dio, al posto di Isacco.




Il fior fiore della Bibbia è costituito dall’amore misericordioso di Dio, e che la misericordia è la parola più ripetuta nella Sacra Scrittura: vi si trova almeno settecento volte di cui cinquecento nell’Antico Testamento.

Dio non rinuncia mai al suo progetto d’amore. Quando il suo popolo s’allontana da lui, egli continua a cercare il modo di rimetterlo sulla buona strada. Sempre pronto a perdonare, a differenza degli esseri umani (vedi Isaia 55,6-9), si rivela come «il Dio di pietà, compassionevole, lento all’ira e pieno di amore, Dio fedele» (Salmo 86,15).

La nozione di «collera», applicata a Dio, vuole sottolineare il fatto che il suo amore non saprebbe tollerare nulla che fosse ostacolo alla vita o che la distrugga, in breve ciò che chiamiamo il male. Se Dio ama veramente, non può restare indifferente vedendo questo amore beffeggiato, rifiutato, poiché sarebbe allora rassegnarsi al fatto che fallirà il disegno di dare la vita in pienezza.

S. Paolo afferma: “Laddove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” , quindi la misericordia.

“Gerusalemme, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto” (6). Il salmo 135 ripete per ben 27 volte: “Eterna è la sua misericordia.

Viene Gesù: Egli è la misericordia incarnata: si fa uomo per espiare i nostri peccati e così glorificare il Padre.
Il Vangelo è soprattutto la lieta notizia che la misericordia infinita di Dio è diventata visibile in Gesù. S. Giovanni Battista ai suoi seguaci indica Gesù con queste parole: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo”.
S. Paolo, da feroce persecutore dei cristiani, diventa il più grande apostolo.
S. Agostino, dopo 16 anni in cui aveva marcito nel peccato, si converte e sarà il più grande Dottore della Chiesa.
S. Girolamo si converte e per far penitenza dei suoi peccati rimane a Betlemme per ben 35 anni, in una spelonca accanto alla grotta della Natività, pregando, studiando e traducendo in latino la Bibbia. In una notte di Natale gli appare Gesù Bambino che gli chiede: Non hai niente da darmi nel giorno della mia Nascita? Il Santo gli risponde: Ti do il mio cuore! - Va bene, ma desidero ancora qualche altra cosa.     - Ti do le mie preghiere! Va bene; ma voglio qualche cosa di più, insisteva Gesù. - Non ho più niente, che vuoi che ti dia? - Dammi i tuoi peccati o Girolamo, rispose Gesù Bambino, perché io possa avere la gioia di perdonarli ancora.
Lui stesso ripete: “Ecco Io sto alla porta (del cuore) e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre Io verro da lui e farò grande festa con lui”(13).
Convertiamoci senza indugio! La morte può venire da un momento all’altro! “Non aspettare a convertirti al Signore - ammonisce la Bibbia - e non rimandare di giorno in giorno, poiché improvvisa scoppierà l’ira del Signore”(14). Se un’anima varca le soglie dell’eternità macchiata di peccato grave per non avere approfittato della divina misericordia, cadrà inesorabilmente nelle mani della tremenda infinita giustizia di Dio!
“Convertitevi - grida Gesù - perché il Regno di Dio e vicino! (15). Non ci spaventi il numero e la gravita dei nostri peccati; la misericordia di Dio è infinitamente più grande.

Abbiamo peccato? Conveniamoci e confessiamoci bene! La bontà di Dio ci perdonerà donandoci pace e gioia, e noi stessi rimarremmo monumenti vivi della misericordia di Dio nell’eternità del Cielo.

Cliccare qui : Preghiere a Dio Padre

Nulla è impossibile a Dio, confidati in lui


 
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